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al testo di Gil
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Ed è il silenzio grave degli alberi attoniti per l'impervio autunno tra venti e piogge che scompigliano i giorni d'una mitezza del vivere. Sulla terra sono rimaste le impronte di quando respiravano i tuoi occhi guardando il rettilineo d'asfalto come fosse l'apparizione d'un sogno diventato carne di pietre e domani. Scrivo a margine di questi giorni l'elenco dei tuoi nomi, ancora la tua ora si fissa immobile nella memoria tra il mito della nostra eternità ed il nulla. |
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